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luoghi insoliti e curiosi
Graziella Martina
Parigi
di
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IX arrondissement

Place Saint-Georges
Métro Saint-George

Place Saint-Georges è il risultato di una lottizzazione effettuata nel 1824 dallo speculatore Dosne, suocero dell’accademico e ministro Thiers. Il palazzo in cui abitava quest’ultimo con la moglie Dosne è andato distrutto in un incendio. L’edificio che vediamo oggi è stato ricostruito a spese dello Stato a partire dal 1873.  
Al n° 28 c’è una casa dalla facciata molto decorata, opera dell’architetto Renaud. È in stile neo Renaissance, con angioletti, leoni e grifoni. Al primo piano sono raffigurati i simboli dell’Architettura (la riga), della Scultura, (il martello), dell’Abbondanza (la cornucopia) e della Saggezza. Una delle occupanti di questa casa è stata Thérèse Lachmann, la cortigiana del Secondo Impero, andata sposa al marchese portoghese Paȉva.  
Su questa piazza giunge rue Notre-Dame-de-Lorette, che attraversava un quartiere abitato da donnine allegre, che a metà ottocento erano chiamate lorettes. Balzac, prendendosi una piccola vendetta nei confronti degli accademici che non lo avevano mai ammesso fra di loro, ha scritto: “Lorette è una parola conveniente per indicare la condizione di una ragazza di uno stato difficile da nominare e che, per pudore, l’Accademia Francese ha trascurato di definire, vista l’età dei suoi quaranta membri.”  
Al n°54, attuale 58, per tredici anni, fino al 1857, ha abitato il pittore Delacroix, che in questo atelier ha eseguito la maggior parte dei suoi dipinti su cavalletto.

Museo Gustave Moreau
Rue de la Rochefoucauld, 14
Métro Trinité, Saint-Georges

L’atelier del pittore Gustave Moreau (1826- 1898) si trova in un quartiere chiamato la Nouvelle Athènes ed è diventato museo per sua volontà. Si trova al secondo e terzo piano e vi si accede attraverso una scala con la ringhiera di ferro battuto. Nelle sale, rimaste pressoché intatte, sono esposte circa settecento opere, fra quadri e acquerelli. Vi sono anche settemila disegni. Moreau è stato un maestro del simbolismo e nelle sue opere, visionarie e ricche di effetti di colore, si mescolano il sogno e l’allegoria.  

Square d’Orléans
Rue Taitbout, 80
Métro Trinité

Square d’Orléans è stata realizzata dall’architetto inglese Edward Cresy negli anni 30 e, all’epoca del Romanticismo, essa rappresentava l’haut lieu del quartiere della Nouvelle Athènes. È un insieme di nove case, con un piacevole aspetto londinese, che aveva attirato un nugolo di artisti, fra i quali Chopin, che abitava al n° 9, al piano terra e George Sand, che dal 1842 al 1847, anno della sua rottura con Chopin, ha abitato al n° 5, al primo piano. Al n° 40 ha abitato Alexandre Dumas, che nel 1833, per festeggiare il successo delle sue opere teatrali, vi ha dato un celebre ballo.

Chiesa della Trinité
Place d’Estienne d’Orves
Métro Trinité

A questa chiesa neogotica è legato il nome del compositore Olivier Messiaen (1908-1992), che si è ispirato al canto gregoriano per creare un’opera improntata di una profonda religiosità, come nelle Méditations sur le mysthère de la Sainte Trinité, ai ritmi di origine orientale, ma anche alla sonorità del canto degli uccelli, come nel Réveil des oiseaux. Nel 1931, egli ne è diventato l’organista.
Museo Vie Romantique
Rue Chaptal, 16
Métro St. George, Blanche, Pigalle

Una casa elegante coperta da un glicine e lontana dai rumori della città, in fondo a un viale alberato, fatta costruire da Ary Scheffer (1795-1858), ritrattista di fama, che si definiva pittore di anime, è stata per quasi trent’anni un punto di ritrovo di artisti e scrittori: Delacroix, Géricault, Chopin, George Sand, Rossini, Turgeniev, Lamartine, Liszt, Renan, Ingres…  
Al piano terra, in mezzo ai ritratti di famiglia, ai mobili, agli oggetti artistici, alle lettere e ai documenti appartenuti a George Sand, si organizzano mostre sul tema del romanticismo, il movimento culturale che si opponeva all’illuminismo, propugnando una visione del mondo e una sensibilità basate sul culto delle tradizioni e della storia, sulla fantasia e il sentimento.  
D’estate, nel giardino del museo si tengono concerti e letture di George Sand, di Gautier, di Mérimée, di Lamartine...

Hôtel des ventes Drouot
Casa delle aste Drouot
Rue Drouot, 9
Métro Richelieu-Drouot

Piove e non sapete cosa fare? Venite a passare un po’ di tempo in una delle sedici sale del Nouvel Hôtel Drouot, la più vecchia casa d’aste al mondo, che si trova vicino alla mairie del IX arrondissement. L’edificio, dallo stile moderno e particolare, sorge sull’area di una fattoria che aveva un grande orto, un giardino, la piccionaia e il granaio, poi ceduta alla mairie, demolita e ricostruita nel 1851 come Hôtel des Ventes Mobilières, palazzo di vendite mobiliari.  
Il nome asta era stato adottato quando gli oggetti in vendita provenivano dai bottini di guerra e quando sul luogo della gara si piantava una lancia, che attestava la prerogativa, per diritto regale o di guerra, a effettuare la vendita. In un secondo tempo questa forma di vendita è passata dalle prede di guerra ai beni confiscati ai cittadini.  
All’Hôtel Drouot c’è la stessa atmosfera animata e popolaresca delle aste di oggetti smarriti delle ferrovie e alcuni banditori, da veri show-men, danno vita a spettacoli divertenti. E quando il martello d’ebano del commissaire priseur, il battitore d’asta che sancisce le vendite, si abbatte fragorosamente sull’apposita base e – come in un romanzo di Balzac - si ode la fatidica frase: “adjugé et vendu” , vuol dire che il pezzo ha trovato il suo acquirente. Ci sono gli oggetti più disparati: mobili, quadri, gioielli, pellicce, elettrodomestici… L’Hôtel Drouot pubblica un bollettino con la descrizione degli oggetti e il calendario della loro vendita.  

Vigne della caserma dei pompieri di rue Blanche
Rue Blanche, 22-28  
Métro Trinità

Al n° 30 di rue Mazarine, nel VI arrondissement, c’è un edificio chiamato Hôtel des Pompes, dove è vissuto e morto Francois Dumouriez du Périer che, oltre a essere attore e padre di trentadue figli, nel 1722 ha creato il corpo dei pompieri della città di Parigi. Fino ad allora, gli incendi venivano spenti dai monaci con secchi e asce. Dumouriez si è ispirato a un macchinario che funzionava già in Olanda e ha chiesto al re di dotare Parigi di una trentina di pompe, di cui ha assunto la direzione. Lo stato maggiore dei pompieri è rimasto in questa sede fino al 1760.  
In autunno, nella caserne des sapeurs pompiers si vendemmia l’uva delle viti prospicienti l'edificio e si produce un vino denominato Château Blanche.

Musée du Grand-Orient de France et de la Franc-maçonnerie
Rue Cadet, 16
Métro Cadet

Un tempo, questa associazione di persone unite da un ideale di fraternità e di solidarietà, praticanti un certo numero di riti simbolici, era segreta. L’istituzione della massoneria deve la sua esistenza a una confraternita di muratori costruttori in viaggio per l’Europa, della quale ha conservato alcuni emblemi come il grembiule, la squadra e il compasso. Il codice ricorda quello degli antichi cavalieri e lo scopo della massoneria, ha detto Wirth, è “la costruzione di una società conforme ai principi razionali, in modo da assicurare all’umanità il suo perfetto sviluppo”.  
La massoneria moderna è nata in Gran Bretagna all’inizio del ‘700 e si è poi estesa su scala mondiale, accentuando in questo processo le differenziazioni e le caratteristiche nazionali. In Francia la massoneria è conosciuta sotto il nome di Grand Orient de France ed è stata un vivace elemento prerivoluzionario e sostenitrice, in seguito, dell’Impero napoleonico. Nella seconda metà del XIX secolo, il Grand Orient è stato guadagnato dalle idee repubblicane e dalla filosofia positivista e ha derogato in misura crescente dalle finalità primitive di cosmopolitismo filantropico, inserendosi nelle strutture economiche e politiche del potere. Il Grand Orient de France raggruppa decine di migliaia di membri ed è la principale loggia del paese.  All’inizio del XX secolo, l’abbandono dell’obbligatorietà a credere al grande architetto dell’Universo, ha provocato la rottura con la massoneria inglese, che è rimasta fedele alle affermazioni religiose della massoneria tradizionale.
Questo museo apre le porte su di un mondo esoterico sconosciuto, ricco di documenti e di oggetti della confraternita, che ne illustrano la storia. Oltre ai ritratti di massoni celebri, come Diderot, Lamartine e Lafayette, c’è un settore dedicato alle donne.  

Chiesa di Saint- Eugène- Sainte- Cécile
Rue Sainte Cécile, 4 bis
Métro Bonne Nouvelle

La struttura e le colonne di questa chiesa dedicata a Sant’Eugenio e a Santa Cecilia e costruita nel 1854-55 da Lusson e Boileau, sono di ghisa e l’interno è uno dei rari esempi a Parigi di decorazione policroma. L’ufficio è celebrato secondo il rito di San Pio V e Paolo V, che prevede una liturgia molto sobria.  
Napoleone III ha fatto erigere questa chiesa, la cui costruzione è stata affidata all’architetto Louis Auguste Boileau, lo stesso dei Magazzini Bon Marché, in memoria di suo zio Eugenio di Behaurnais. La facciata è d’ispirazione medioevale – per creare l’illusione del Medioevo si rifà alla Sainte-Chapelle - le colonne, le gallerie e le tribune sono di ghisa, gli archi a ogiva, di ispirazione neogotica, sono di ferro.  
La chiesa, dedicata anche a Santa Cecilia - la nobile romana, martire al tempo di Urbano I (222-230), il cui culto come patrona dei musicisti è nato probabilmente dall’errata trascrizione della frase contenuta negli Atti della santa: “ Cantantibus organis Caecilia in corde suo decantabat Domino: fiat cor meum immaculatum…”, trascritta senza l’in corde suo, cosa che fece intendere un’abilità musicale, così che si prese a dipingerla prima con una cetra in mano, poi nell’atto di suonare l’organo e che si trovava vicino all’antico Conservatorio nazionale di Musica - rappresenta un’opera sperimentale di importanza primaria per la storia dell’architettura. Non ha il campanile perché il suono delle campane disturberebbe i musicisti.

Musée de la Parfumerie
Museo dei profumi
Rue Scribe, 9
Métro Havre Caumartin, Opéra, Chaussée d’Antin.

La celebre fabbrica di profumi, nata a Grasse nel 1926, porta il nome del pittore del ‘700 Jean-Honoré Fragonard, che ha dipinto molte fêtes galantes, scene sensuali e libertine con colori rosati e perlacei, idilli rustici e fontane dell’amore…
Sopra al negozio di rue Scribe c’è un piccolo e interessante museo. Nelle due sale si può seguire il procedimento per la distillazione delle essenze, osservare gli alambicchi, i flaconi, i mortai, gli eleganti bruciaprofumi, opera di vetrai, ceramisti e orafi. Fra i pezzi esposti - una parte di essi sono in Provenza, dove vengono coltivate le piante utilizzate per le essenze – vi sono alcune splendide etichette colorate e dei graziosi stampi per le saponette. Un tabellone illustra le essenze impiegate: fiori di lavanda, bergamotto, limone, arancio, verbena, rosmarino, spigo, gelsomino, lentischio, benzoino…  

Verrières del quartiere dell’Opera
Rue Scribe
Boulevard Hausmann
Métro Opera

Sulla facciata del grande magazzino Au Printemps, al n° 64 di Boulevard Haussmann, c’è uno straordinario mosaico verde-oro.  
La sala self-service, all’ultimo piano, è sormontata da una cupola di vetro colorato, creata nel 1923, che sembra infuocarsi alla luce del sole e dalla terrazza di questo edificio si possono ammirare altre cupole, come quella dell’Opéra, del periodo della Belle Epoque.



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